Nel primo caso il sindaco, Tommaso Pelagalli, dopo aver visto dissolversi la maggioranza, perde anche il vicesindaco, Rosolino Ricotta.
L'oramai ex numero due del palazzo municipale di Vallelunga nei giorni scorsi ha consegnato le dimissioni dalla carica.
Lascia una giunta che definisce timida e tentennante sostanzialmente per mancanza di stimoli.
«Motivi - spiega - essenzialmente dovuti alla scarsa coesione tra gli assessori, in troppe occasioni apparsi scollegati tra loro, troppe volte caratterizzato dalla politica dei veti incrociati che ha rallentato e impedito le decisioni o talvolta ha generato scelte parziali».
«Scarso - secondo il dimissionario vicesindaco - sarebbero il coordinamento e la programmazione. L'amministrazione non ha ancora chiaro cosa fare, come farlo e quando farlo. Ciò che ne consegue è un lavoro totalmente scoordinato della giunta comunale dove la priorità degli interventi non viene programmata, ma viene guadagnata con la scaltrezza politica e infine scarsa autorevolezza di immagine che questa amministrazione offre».
«Ritengo - conclude Ricotta - più utile è giusto lasciare carica, poltrona e indennità piuttosto che continuare in una attività amministrativa tentennante».
Un duro colpo per Pelagalli che in settimana aveva assistito all'uscita di tre consiglieri dalla maggioranza. Rosolino Gulino, Cettina Mistretta e Silvio Zuzze, quest'ultimo ex presidente del Consiglio comunale, tutti eletti nella lista «Tommaso Pelagalli Sindaco».
Da Vallelunga a Villalba, cinque chilometri di distanza, stesso clima teso a Palazzo di Città, dove il sindaco, Alessandro Plumeri, ha azzerato l'esecutivo e si è presentato in settimana davanti al Consiglio Comunale, annunciando che a breve provvederà alla nomina dei nuovi assessori.
Non una scelta di natura politica ma più di tipo personale. Tra un anno si vota e Plumeri - che essendo al secondo mandato consecutivo non potrà ricandidarsi - vuole dare slancio alla propria area di riferimento. Per questo vuole cambiare passo (e assessori).
«A scanso di equivoci - ha recentemente dichiarato al quotidiano La Sicilia - a titolo personale ho avuto e ho piena fiducia in tutti gli assessori. Quello che è successo non attiene alla politica ma a qualcosa di personale che si trascinava da quasi da 7/8 mesi. Si è andato indietro nei rapporti personali e visto che ci avviciniamo l'ultimo anno del mio mandato volevo una giunta coesa per dare lo sprint finale. Nulla di politico o che riguardi atti amministrativi ma solo malumori personali e di comunicazione. È questa la verità, al di là di quello che si può dire in giro».
Insomma, a detta del sindaco, è solo la fregola elettorale. Nulla più, nulla meno.